Alessandro Bergonzoni

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URGE Il film

2016
Dove non sono segnalati gli orari di proiezione consultate direttamente i cinema.

 

"Abbiamo girato uno spettacolo senza capovolgerlo: Urge al
cinema. E niente è per caso. È un po’ che il cinema mi scalpita
addosso: i cammei di "Pinocchio" di Benigni e di "Quijote" di
Palladino ne sono una prova.
Adesso sento il respiro e voglio seguire quell'alito di vento.
Un'operazione tra metafisico e metacomico.
Per far ridere e pensare? No grazie! (Artisticamente sta già
tutto nel Granchè del voto di Vastità)."
Alessandro Bergonzoni

“Urge” nasce nel 2010 per il teatro. Ed è lì che si è sviluppato e cresciuto per circa 250 repliche in Italia con qualche sconfinamento svizzero, tedesco e spagnolo. Con questo spettacolo Alessandro Bergonzoni ha chiuso un ciclo, un’ideale trilogia cominciata con “Predisporsi al micidiale”, continuata con “Nel” e conclusasi proprio con “Urge”. Spettacolo importantissimo, quindi, visto che da qui riparte un nuovo percorso che ha portato l’autore-attore ad inserire nella sua visione artistica, all’inizio prevalentemente fantastica ed immaginifica, parti di complessa realtà bisognosa di osservazioni, critiche e cambiamenti.

E proprio per un senso di necessità artistica, e non di trasposizione mediatica, abbiamo deciso di riprendere lo spettacolo, con macchine digitali ad alta definizione, e trasferirlo di peso al cinema dando così vita ad una vera metamorfosi. Ovvero ci siamo accorti strada facendo che “Urge” mutava sotto le inquadrature delle camere, si trasformava nell’uso dei primi piani stretti, nelle sfumature attoriali viste da punti di vista impossibili in teatro. In poche parole ci trovavamo sì lo spettacolo che conoscevamo a memoria ma nello stesso tempo durante le riprese lo vedevamo, anche noi, sotto aspetti inediti e artisticamente imprevisti. Cambiavano ritmi e appoggi, e il Bergonzoni che vedevamo non era più solo e solamente il “mattatore” dello spettacolo ma un vero e proprio demiurgo-creatore, a volte assoluto e a volte dubbioso, di tutto quello che osservavamo. E il divertimento mutava in funzione di una concentrazione e di una partecipazione che solo il grande schermo consente, permettendoci di entrare sotto la pelle e molto vicino al cuore dello spettacolo. Le camere non solo filmavano “Urge” ma lo facevano diventare altro. E questo altro è “Urge il Film”.

Riccardo Rodolfi