Esistenza Macerata Il Fatto Quotidiano 13/02/2018
Toccabili e Intoccabili Il Fatto Quotidiano 18 Novembre 2017
Voglio Diventare l'Unità del 09, Ottobre 2013
150 Il Fatto Quotidiano, 11 marzo 2011
Maledetti Il Fatto Quotidiano, 4 marzo 2011
Disobbedienti Il Fatto Quotidiano, 25 Febbraio 2011
Onore Il Fatto Quotidiano, 18 marzo 2011
Famiglia Il Fatto Quotidiano, 25 marzo 2011
Ottimismo Il Fatto Quotidiano, 1 aprile 2011
Esule Il Fatto Quotidiano, 8 aprile 2011
Combattenti Il Fatto Quotidiano, 15 aprile 2011
Articolo di Natale Sole 24 Ore Supplemento Cultura del Sole 24 Ore, 24 12 2011
Cari Fazio e Saviano Vita, 26 Novembre 2010
In che stato? Repubblica Bologna, 9 Febbraio 2011
Morti si nasce, vivi si diventa! Giudizio Universale, dicembre 2007 gennaio 2008 tratto dal testo immaginario di Alessandro Bergonzoni: “Part’oriente.”
Possiamo volere? La Repubblica Bologna, 15 aprile 2006
Abbasso l’ironia evviva la fantasia La Repubblica Bologna, 6 maggio 2006
Pantani Resto del Carlino, Il Giorno, La Nazione, 21 aprile 2004
Noi chi. (ovvero coloro che potrebbero dare
un calcio a certo sport) Diario numero 42, 2003
In attesa di prossimi funerali immani
(elogio alla commemorazione da vivi) Diario numero 10, 2003
Inedito
In che stato?
In che stato?
Quali organi governano questo stato, vegetativo. Quali le regole, i codici, le procedure e come o quando si eleggono i propri rappresentanti, cioe’ chi parla per te? Chi e’ stato? Prima dello stato Italiano c’e’ uno studio da fare sullo stato delle cose, sul governo e sul parlamento dello stato interiore (e non inferiore), su un mondo che non si vede, sulla condizione invisibile che ci allontana e ci avvicina all’incredibile, all’inconcepibile, all’inaudito, all’impensabile (da cui deriva l’abile l’amabile l’inguardabile il disabile e l’incolmabile…). Non voglio dividere in fazioni come Pro-vita e no, non voglio un contro, (non si può più sentir dire “in quelle condizioni possono partorire” né ”così meglio morire subito”); ora più che mai necessita una “tavola rotonda e profonda”, sui concetti di fine, utile, vivo, vegeto, inerte e questa tavola la deve apparecchiare ognuno di noi ben prima dei fatti della cronaca, della giurisprudenza, della religione, della scienza o dei partiti.Concetti come silenzio, assenza, diversità, paura, cambiamento sono come enormi aerei che richiedono per atterrare e essere tradotti, piste lunghissime e questo e’ il lavoro che deve fare ognuno di noi ogni attimo: allargare la strettoia del pensare, ingrandire la ricerca ulteriore ed interiore che purtroppo comincia solo se siamo coinvolti e colpiti dal dramma o dall’accadimento. Qualsiasi testamento si voglia fare o destino scegliere quando sarà il momento, è importante lavorare prima anche su altri momenti, su altre inquadrature che possono farti scoprire condizioni dell’essere e dell’esistere che nessuno ti aveva mai raccontato.Questo non per convincere ne per vincere, non per battere e aver ragione ma per sapere un’altra lingua oltre la nostra, per udire e captare altri toni sinfonie diverse (come “Nessun Dogma….).Lo so che è tutto più chiaro quando un Pistorius ci narra le sue gesta di un “Super tornato come noi”(o anche meglio)… Il problema e la complessità nasce quando magari la tua vita non torna ne come ne meglio di prima e anzi promette stasi mimica e suoni inascoltabili o impercepibili: lì ci si deve incontrare (con se stessi o con altri) a leggere, a disegnare, a scolpire, a recitare, a scrivere, a pensare “anche di altro stato”.Molto difficile farlo quando l’idea di corpo, di produzione, di successo, di bellezza, di campione, di bravura allaga spesso il nostro Stato, dissangua parole e concetti per trasfusioni di poco e di leggero, quando da molto tempo tutti noi ci accontentiamo di scaramanzia o auting di attualità, o effetti-fiction della vita informativo mediatica.
Alla ricerca di nuovi palinsesti culturali, antropologici, spirituali, filosofici e artistici, aspettiamoci in altri dove.
Alessandro Bergonzoni