Alessandro Bergonzoni

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TRASCENDI E SALI

2018
di e con Alessandro Bergonzoni
Regia: Alessandro Bergonzoni e Riccardo Rodolfi
Scene: Alessandro Bergonzoni
Ufficio Stampa: Licia Morandi
Assistenza impianti tecnici: Tema Service
Produzione: Allibito  srl
Distribuzione e organizzazione: Progetti Dadaumpa

"Trascendi e sali": un consiglio ma anche un comando. O forse una constatazione dovuta ad una esperienza vissuta o solo un pensiero da sviluppare o da racchiudere all'interno di un concetto più complesso. Perchè in fin dei conti Alessandro Bergonzoni in tutto il suo percorso artistico, che in questi anni l'ha portato oltre che nei teatri, nei cinema e in radio, nelle pinacoteche nazionali, nelle carceri, nelle corsie degli ospedali, nelle scuole e nelle università, sulle pagine di giornali quotidiani e settimanali, nelle gallerie d'arte e nelle piazze grandi e piccole dei principali festival culturali, Bergonzoni dicevamo è diventato un "sistema artistico" complesso che produce e realizza le sue idee in svariate discipline per, alla fine, metabolizzare tutto e ripartire da un'altra parte facendo tesoro dell'esperienza acquisita. E tutto questo ad un autore che non ha rinunciato alla sua matrice comica, mai satirica, aggiunge un’ulteriore, ovvia, complessità per il suo quindicesimo debutto teatrale. "Trascendi e sali" arriva infatti dopo "Urge" e "Nessi" spettacoli che hanno inciso profondamente Bergonzoni, in tutti i sensi, aprendogli artisticamente e socialmente strade sempre più intricate e necessarie. Uno spettacolo dove il disvelamento segue e anticipa la sparizione, dove la comicità non segue obbligatoriamente un ritmo costante e dove a volte le radici artistiche vengono mostrate per essere subito sotterrate di nuovo. "Trascendi e sali" come vettore artistico di tolleranza e pace, colmo di visioni che, magari, riusciranno a scatenare le forze positive esistenti nel nostro essere. Piuttosto che in avanti potrebbe essere, artisticamente, un salto di lato a dimostrazione che a volte per una progressione non è sempre necessario seguire una linea retta. Dove la carta diventa forbice per trasformarsi in sasso, dove il comico si interroga per confessare e chiedere e tornare a indicare quello che evidentemente lui vede prima degli altri. Forse dall'alto delle sue scenografie o nella regia condivisa con Riccardo Rodolfi. Forse. Sicuramente. Sicuramente forse.

A forza. Di chiedermi se esistono carezze fuori mano, il bacio senza bocca, lumache da slitta, vongole chiuse per inventario, il quarto sesso o l'arte fantasma, e quali siano le differenze tra le proprietà dello zenzero, dello stato e della mafia; a forza di pensare all uomo minuto che vuole diventare una donna ora, all'amor caparra per voler bene in anticipo, alla morte come improvvisazione e alle sue cadaverità, a chi paga le nostre conseguenze quando spirano i conniventi, al rapporto fulmine-saetta, lampo-bottoni; ancora incerto se si possano aprire le scuse porte, se si riesca a crocifiggere un serpente, a recitar l'avergogna a rimettere le lacrime negli occhi per vedere di ricordar cosa è successo anche se non a noi (stabilendo un vero ricord); certo del fatto che visto dall'alto tutto sembra più piccolo a differenza dei diritti che sono più grandi se visti dall'altro, che il problema dei migranti c’è, e siamo noi, che la razza è solo un pesce e la statua dell'Omertà esiste perché stiamo violando altissimo; a forza di aver percepito tutto ciò non solo in base alla teoria della Relatività ma soprattutto alla pratica dell'Assoluto, ho riconosciuto gli errori altrui: sono i miei. Paura? Presa. Amore? Fatto. Genitori? Persi. Freddo? Avuto. Notte? Passata. Mare? Aperto. Pranzo? Saltato (poi tornato indietro e consumato). Asino che vola? Visto. Sonno?Preso. Orango? Tango. Occhi e rosari? Sgranati. Voci? Sentite. Condoglianze? Pure. Alberi? Abbracciati. Freni inibitori? Inusati. Auto? Usata. Giro di vite? Fatto. Dolore? Provato, poi tenuto. Ambulanza? Chiamata. Campo? Basso. Palo?Alto. Ferite? Leccate. Connotati? Cambiati. Mani? Strette. Caio?Largo. Sguardi? Incrociati. Malattie? Prese, in giro. Regali? Elargiti e ricevuti. Asso? Scartato. Figli?Adorati. Fortuna? Avuta. Tesoro? Trovato. Amici? C'erano dentro. Gioia? Tauro. Mosche? Prese (al volo!). Aerei? Con più difficoltà ma presi anche quelli. Pagine? Scritte e disegnate poi fatte girare. Libri? Scorsi. Sangue?Scorso. Gesti?Inconsulti. Lutti? Elaborati. Tappe? Bruciate. Sigari? Fumati. Ceneri? Sparse. Occasioni? Colte. Patti? Rispettati. Patty? Rispettata. Anni? Trascorsi. Anny? Baciata (a insaputa di Patty). Televisione e gas? Spenti (anche se il gas alle volte può essere esilarante a differenza della tv). Tempo? Preso. Trasalendo. Adesso, allora, cosa resta ancora da fare fino all'inizio?Trascendere e salire?

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Ecco le mie prime volontà.

Alessandro Bergonzoni

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